Turismo, diritti umani e sostenibilità

Educazione ai diritti umani

L’Italia è una delle mete più ambite del turismo internazionale. Tra le attrazioni più invitanti il cibo, l’arte, la cultura e le bellezze paesaggistiche. Questo è il motivo per cui sempre più studenti scelgono percorsi di studi orientati verso il business del turismo, a partire dalle scuole secondarie fino all’università ed ai master di I e II livello.

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Non è solo la promozione del territorio ad attirare gli studenti; anche il desiderio di viaggiare e di promuovere il turismo in paesi terzi è una grande attrattiva. Per questo riteniamo che, soprattutto ultimamente, la necessità di promuovere un turismo equo, responsabile e veramente utile si faccia sempre più urgente.

In Italia possiamo trovare molti esempi del legame tra turismo e diritti umani. Uno di questi, forse il più immediato, riguarda la situazione dell’isola di Lampedusa, in Sicilia, che ormai da anni, e sempre con maggiore intensità, si trova ad accogliere le migliaia di migranti che, dal Nord Africa, cercano di raggiungere l’Europa per fuggire da guerre, fame e privazioni. Soprattutto durante la primavera e l’estate, proprio nel periodo in cui Lampedusa dovrebbe e potrebbe sfruttare al massimo le proprie potenzialità, migranti siriani ed africani cercano un disperato appiglio verso una vita migliore. Nonostante le normative italiane ed europee, i lampedusani non rifiutano aiuti a queste persone, spesso rimettendoci di tasca propria. Considerando che i maggiori indotti economici di Lampedusa sono il turismo e la pesca, è facile comprendere come sia importante che il flusso di turismo rimanga costante. Ma un turista che voglia visitare Lampedusa deve necessariamente essere informato sulla situazione, al fine di renderlo consapevole della specificità del luogo che sta per visitare, ma anche per convincerlo della bontà della propria scelta. Il turismo può infatti non solo aiutare economicamente, ma anche creare un’inestimabile esperienza umana di ciò che viene ricordato dall’Art. 14 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani “Ogni individuo ha diritto di cercare e di godere in altri Paesi asilo dalle persecuzioni”.

E’ inoltre importante puntare sulla storia regionale e locale italiana per valorizzarne le bellezze morfologiche ed artistiche: in tal senso le celebrazioni per la Prima Guerra Mondiale stanno dimostrando come sia importante per tante zone rurali essere ricordate anche per la strategicità geografica che hanno giocato durante i due conflitti mondiali (esempi sono il Trentino Alto Adige, il Polesine, la Valle del Serchio in Toscana o l’entroterra molisano). Un turismo sostenibile è una risorsa per tutti.

La promozione del turismo a livello globale

L’Italia è solo un esempio tra i tanti di come sia importante promuovere appropriatamente una nazione. Su questa linea possiamo fare molti altri esempi, come la Romania e l’Albania, Paesi ricchi di storia, cultura e bellezze paesaggistiche le cui storie recenti di povertà ed emigrazione continuano ad offuscarne le potenzialità di sviluppo turistico.

Per contro, i turisti che intendano intraprendere un viaggio in determinati Paesi, devono essere debitamente informati su eventuali problemi anche a livello di tutela dei propri diritti. Un esempio è il business crescente del turismo omosessuale (in molti paesi sono stati sviluppati pacchetti turistici per gay, contando sulle cosiddette coppie TINK “two incomes no kids”), con una notevole potenzialità di spesa. Per loro è importante conoscere le leggi omofobiche di molti paesi soprattutto africani (in particolare quelli francofoni, che mantengono il Codice Napoleonico) o mediorientali.

Un altro approccio è invece quello di salvaguardare la sicurezza ed i diritti degli abitanti dei paesi che s’intendono visitare: non solo il rispetto dei costumi culturali e religiosi, ma anche delle minoranze. Un esempio è la piaga del turismo sessuale in India e Tailandia, largamente tollerato e, nel caso di molti paesi europei, sfruttato, o della possibilità di scegliere prodotti e manufatti realizzati dalle minoranze di determinati paesi che evitino al consumatore di foraggiare violazioni dei diritti umani (per esempio i manufatti delle minoranze indigene di molti paesi sudamericani o la scelta di mangiare in ristoranti statunitensi che non impieghino la manodopera di braccianti agricoli illegalmente deportati negli Stati Uniti da Paesi limitrofi).

Destinatari

  • scuole secondarie superiori
  • corsi di laurea in turismo e tourism management

 

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